I ‘momenti traenti’ della Storia dell’arte.
Presentazione del libro in memoria del Prof. Ferdinando Bologna a cura di Rosanna Cioffi e Giulio Brevetti
Introduce e coordina: Simona Malavolta, Giornalista
Interventi:
- Luisa Franchi dell’Orto, Archeologa e storica dell’arte antica
- Fabrizio Marinelli, Deputazione abruzzese di Storia Patria
- Federica Zalabra, Museo Nazionale d’Abruzzo
- Testimonianza di Mauro Bologna
Conclusioni: Cristiana Pasqualetti, Università degli Studi dell’Aquila
Saranno presenti i curatori
Il libro
A tre anni dalla scomparsa di Ferdinando Bologna (L’Aquila, 27 settembre 1925 – San Panfilo d’Ocre, 3 aprile 2019) l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ne ha onorato la memoria con un convegno che si è tenuto a Napoli e a Santa Maria Capua Vetere dal 27 al 29 settembre 2021.
Il volume che si presenterà all’Aquila il 27 settembre 2024 raccoglie gli studi offerti in quell’occasione da storici dell’arte di diverse generazioni, formatisi direttamente o indirettamente al magistero del grande studioso, fra i massimi storici dell’arte del secondo Novecento e degli inizi del nuovo millennio.
I ‘momenti traenti’ della Storia dell’arte. Studi in memoria di Ferdinando Bologna, a cura di R. Cioffi e G. Brevetti, Santa Maria Capua Vetere (Caserta): DiLBeC books, 2023 (Quaderni di Polygraphia, 7).
Profilo di Ferdinando Bologna
Dopo la laurea conseguita a Roma con Pietro Toesca, Bologna fu borsista a Napoli dell’Istituto italiano di studi storici, fondato da Benedetto Croce nel 1946, e giovanissimo collaboratore di Roberto Longhi nella redazione della rivista “Paragone” sin dal primo numero (1950).
Innumerevoli i meriti di Bologna sia sul piano dell’attività scientifica e didattica svolta nelle università italiane – Messina, Napoli, Roma Tor Vergata – come professore di storia dell’arte medievale e moderna, sia nell’ambito della tutela e della conservazione museale, che gli hanno procurato fama internazionale e riconoscimenti prestigiosi, dalla laurea honoris causa dell’Università di Barcellona nel 1990 alla cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Napoli nel 1997, dalla Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura assegnata dal Presidente della Repubblica Italiana nel 1998 alle chiavi della Città dell’Aquila ricevute nel 2015.
Bologna ha esplorato vaste aree della storia dell’arte italiana, mediterranea ed europea con acuto senso della specificità dei linguaggi artistici unito ad ampiezza di visione storica e militanza intellettuale. Titoli come La pittura italiana delle origini (1962), Dalle arti minori all’industrial design. Storia di una ideologia (1972), La coscienza storica dell’arte d’Italia (1982), L’incredulità di Caravaggio e l’esperienza delle “cose naturali” (1992) danno l’idea delle questioni storiche e metodologiche affrontate dallo studioso.
La storia dell’arte nel Regno di Napoli ha occupato un posto centrale nei suoi studi, con ricerche e mostre pioneristiche. Roviale spagnuolo e la pittura napoletana del Cinquecento (1959), I pittori alla corte angioina di Napoli (1969), Napoli e le rotte mediterranee della pittura (1977), Gaspare Traversi nell’illuminismo europeo (1980) sono soltanto alcuni dei tanti contributi sul tema, in seno al quale l’Aquila e l’Abruzzo hanno sempre avuto una parte importante. Basti ricordare il catalogo della Ia mostra di opere restaurate tenutasi all’Aquila nel 1948, i saggi del 1950 dedicati al ‘Maestro di San Giovanni da Capestrano’, ad Andrea Delitio e a Saturnino Gatti, al quale Bologna ha poi consacrato la sua ultima grande monografia del 2014, i numerosi contributi apparsi nella serie Documenti dell’Abruzzo teramano (1983-2006), il volume fondamentale sulla Fontana della Rivera del 1997, ripubblicato nel 2018 con una nuova veste editoriale.